In questo Blog si parlerà di Sociologia, Medicina, Nutrizione, Riabilitazione, Filosofia e di tutto ciò che permette di rallegrare il nostro quotidiano, senza pregiudizi ed etnocentrismi, con lo spirito del “cercatore nudo”, spoglio degli abiti della propria visione, il rigore metodologico delle “Scienze forti”, l’afflato, la tensione, la coscienza delle Scienze umane e Sociali.
Scienza e umanesimo in relazione continua, indissolubile, con reciproci benefici, “cultura dello scambio”, evoluzione della specie umana. Nei secoli il pensiero occidentale ha coeso le manifestazioni dell’ingegno umano: Architettura, Filosofia, Pittura. Grandi filosofi: Cartesio, Leibniz, Locke, furono al contempo grandi matematici e medici.
Con la crescita, il progresso della scienza e le relative conoscenze si è palesata una netta cesura tra: Scienze umane e sociali (Antropologia, Filosofia, Letteratura, Sociologia) e Scienze “forti” (Biologia, Chimica, Fisica, Ingegneria, Matematica, Medicina). Nell’immaginario collettivo si pensa che il “sapere razionale” sia quello scientifico, cosa non solo falsa, ma, assolutamente presuntuosa, vera forma di ateismo culturale.
Queste differenze profonde della visione del mondo hanno prodotto correnti di pensiero che secondo il punto di osservazione, sostengono la superiorità dell’una o dell’altra.
Tutto ciò ha generato un impoverimento (soprattutto nel nostro paese) di sapere scientifico a vantaggio del sapere umanistico, in virtù del pensiero neoidealista dei due maggiori filosofi del secolo scorso: Benedetto Croce e Giovanni Gentile.
Dopo la seconda guerra mondiale l’istruzione di massa ha ulteriormente divaricato le” Scienze”, danneggiandole entrambe, contrapponendole, come se la convivenza indebolisse la conoscenza profonda e la rendesse incoerente. Le culture formatesi si sono sviluppate a compartimenti stagni palesando evidenti limiti d’interpretazione culturale e simbolica dei fenomeni quotidiani , i quali possiedono intrinsecamente natura umanistica e fisica.
Non può esserci metodo di avanzamento socio-culturale senza la naturale dialettica tra le due scienze; esse infatti si referenziano reciprocamente, l’una determina l’altra. In solitudine nessuna è in grado di spiegare nulla oltre se stessa.
Il sapere condiviso è la vera forza di un popolo.