Aforisma
L’amore è il mezzo che ti permette di rimettere le ali e raggiungere la felicità. Platone
Notturno
La notte respira, indica i suoi spazi nitidi; le sue creature, da infimi rumori, dallo scricchiolio lieve dei legni, si tradiscono. La notte riconferma un certo seme occulto nella mina feroce che ci regge. Col suo latte letale nutre in noi una vita che si prolunga oltre ogni risveglio mattutino sulle rive del mondo. La notte che respira il nostro faticoso alito da vinti ci riserva e ci protegge «per i più alti destini». ALVARO MUTIS
Aforisma
Lo psichiatra è un tizio che vi fa un sacco di domande costose che vostra moglie vi fa gratis. Woody Allen
L’Infinito
Sempre caro mi fu quest’ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l’eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar m’è dolce in questo mare. GIACOMO LEOPARDI
TRISTEZZA DI SETTEMBRE
Quando il vento autunnale suona a morto per le querce in me non sento il rimpianto della chiara estate ma l’indicibile orrore delle fioriture avvenire. Mi rattrista l’aprile futuro e compiango le potenti foreste condannate a rinnovarsi ogni anno all’infinito. Poichè da innumerevoli migliaia di anni sono le stesse messi e identici i fiori sbocciati ed appassiti, invariabilmente, gli stessi venti sussurranti o urlatori, lo stesso odore tra l’erbe rinverdite, gli stessi baci, medesimi i dolori. Ora si addormiranno le foreste, irrigidite per brina, in loro sonno di breve durata. Poi, sull’immensità delle pianure intorpidite, sopra la bianca rigidità dei grandi stagni vedrò ricomparire all’ora convenuta come un fantasma implacabile la primavera oh i soli nuovi, l’ignota stagione! EPHRAIM MIKHAEL
MA
La prima volta mi sono innamorato dello splendore dei tuoi occhi, del tuo riso, della tua gioia di vivere. Adesso amo anche il tuo pianto e la tua paura di vivere e il timore di non farcela nei tuoi occhi. Ma contro la paura ti aiuterò, perché la mia gioia di vivere è ancora lo splendore dei tuoi occhi. ERICH FRIED
ALLA TUA SALUTE AMORE MIO
Accarezzami, amore, ma come il sole che tocca la dolce fronte della luna. Non venirmi a molestare anche tu con quelle sciocche ricerche sulle tracce del divino. Dio arriverà all’alba se io sarò tra le tue braccia. Alda Merini
Grande grande grande
Con te dovrò combattere non ti si può pigliare come sei i tuoi difetti son talmente tanti che nemmeno tu li sai. Sei peggio di un bambino capriccioso la vuoi sempre vinta tu, sei l’uomo più egoista e prepotente che abbia conosciuto mai. Ma c’è di buono che al momento giusto tu sai diventare un altro, in un attimo tu sei grande, grande, grande, le mie pene non me le ricordo più. Io vedo tutte quante le mie amiche son tranquille più di me, non devono discutere ogni cosa come tu fai fare a me, ricevono regali e rose rosse per il loro compleanno dicon sempre di sì non hanno mai problemi e son convinte che la vita è tutta lì. Invece no, invece no la vita è quella che tu dai a me, in guerra tutti i giorni sono viva sono come piace a te. Ti odio poi ti…
aforisma
Certe cose avvengono perché non si sa la grammatica: tutti ne approfittano degli ignoranti. Umberto D. (Vittorio De Sica)
BIOGRAFIA
La finestra nacque da un desiderio di cielo e sul muro nero si posò come un angelo. È amica dell’uomo e portiera dell’aria. Parla con le pozzanghere della terra, con gli specchi bambini delle case e con i tetti in sciopero. Dall’alto, le finestre orientano le folle con le loro arringhe diafane. La finestra principale diffonde le sue luci nella notte. Estrae la radice quadrata di una meteora, somma colonne di costellazioni. La finestra è il bordo della barca terrestre; la cinge dolcemente una spuma di nuvole. Il capitano Spirito cerca le isole di Dio e gli occhi si lavano in azzurre tormente. La finestra suddivide tra tutti gli uomini un quarto di luce e un secchio d’aria. Arata dalle nubi, è la piccola proprietà del cielo. JORGE CARRERA ANDRADE