Un gruppo di ricercatori belgi, del dipartimento di scienze della riabilitazione e di fisioterapia dell’università di Ghent, è riuscito a identificare i pazienti affetti da ictus subacuto che sono a maggior rischio di cadute esaminando le caratteristiche della deambulazione attraverso la gait analysis.
Oltre all’analisi “single task”, per la quale è stato chiesto ai pazienti semplicemente di camminare alla loro velocità abituale, è stata effettuata una valutazione mentre si chiedeva loro di svolgere, mentre camminavano, un compito secondario (dual task). In questa seconda modalità, si è misurata la capacità dei pazienti, durante la deambulazione, di parlare in modo fluente, di svolgere semplici operazioni aritmetiche o di enumerare il maggior numero possibile di animali. Per la sperimentazione gli autori hanno arruolato 32 pazienti con ictus subacuto in grado di camminare in modo indipendente, con o senza ausili per la deambulazione. Diciotto di loro (il 56,3%) sono caduti, dieci (31,3%) una volta sola e gli altri otto (25,0%) più volte. Dopo aver effettuato diversi tipi di misurazione, gli studiosi fiamminghi hanno identificato in particolare due parametri che hanno caratterizzato questi pazienti rispetto a coloro che non sono caduti: un’andatura a passi più brevi e una lunghezza ridotta del passo non paretico. Queste caratteristiche costituiscono dunque un fattore predittivo di cadute nella categoria di pazienti esaminata.
Arch Phys Med Rehabil, 2012 Nov 24. [Epub ahead of print]